di
William Molducci
Abbiamo
incontrato Luka Krizanac
“Luka Nreka”, regista del film Daghe fogo (dagli
fuoco), un lungometraggio interamente girato e realizzato nella
cittadina croata di Rovigno in Istria. Questa splendida cittadina si
trova sulla costa occidentale dell'Istria ed è posta su di una
penisola, che nel XVIII secolo è stata collegata artificialmente
alla terraferma. Rovigno è circondata da isole, isolette e numerose
baie, che, unite alla bellezza del suo centro storico, ne fanno un
luogo di incomparabile bellezza.
Nella
città il fermento artistico lo si vede in ogni sua parte, sia esso
il centro Multimediale, oppure nelle iniziative della Comunità degli
Italiani, il festival del cinema, la filodrammatica o i tanti atelier
di pittori e scultori, posti ai margini dell'antica scalinata che
porta alla chiesa di S. Eufemia (conosciuta anche come via degli
artisti).
Daghe
fogo ci offre uno spaccato dei
giovani abitanti di questa città, consentendoci di conoscere una
realtà e delle situazioni che a noi italiani possono sembrare
lontane, ma che in effetti fanno parte della nostra storia. Il tutto
illustrato con un suggestivo bianco e nero.
Vuoi
parlarci del soggetto del film?
Il
film tratta metaforicamente, in modo demenziale e tragicomico, i
problemi che possono avere in comune gruppi di persone appartenenti a
status sociali diversi. Racconta vicende reali esasperate al massimo,
con lo scopo di farle sembrare irreali.
Daghe
fogo è un lungometraggio interamente ambientato a Rovigno, è stato
complicato realizzare un film a budget zero in questa splendida ma
piccola città istriana?
Devo dire che è stato
molto difficile. Specialmente per il fatto che essendo una città
piccola, qualsiasi cosa ci serviva non la potevamo trovare a Rovigno.
Da una vite M7 (misura non proprio standard) a vari elementi più
specializzati per le riprese. Ricordo che tutto quello che ci è
servito per girare il film lo abbiamo costruito in casa io e Fabio
Damuggia (tranne la videocamera e l'adattatore per gli obiettivi).
Fabio è riuscito perfino a trasformare un vecchio obiettivo in macro
(ci è servito per alcune inquadrature).
Altro problema era il
fatto di non poter girare nel periodo che va da Pasqua fino a ottobre
perché tutti quelli che collaboravano gratuitamente al progetto,
dovevano lavorare. Questo perché Rovigno è una città turistica e
in quel periodo tutti riescono ad “acchiappare” qualche lavoro.
Devo però ammettere che alcune cose ci sono state agevolate, per
esempio l'intervento dei vigili del fuoco di Rovigno in una delle
scene finali (ci ha aiutato un po' il fatto di aver fatto il militare
nei pompieri), oppure il permesso di girare delle scene nell'ospedale
Martin Horvat di Rovigno, per il quale è stata sufficiente una
semplice richiesta.
Come
è nato e si è sviluppato il progetto?
Il
progetto nasce circa sei anni fa con una bozza
di sceneggiatura. Poi iniziai a cercare i mezzi per realizzarlo, cosa
non facile essendo a corto di fondi. Quando mi ero ormai rassegnato a
non essere in grado di realizzare il tutto,
durante il lavoro sulla scenografia per un film indipendente (che
dovrebbe uscire a fine anno), ho incontrato il
fotografo Fabio Damuggia, il quale accettò di aiutarmi nella
realizzazione del film e senza il quale probabilmente il progetto non
sarebbe mai stato portato a termine.
Il
primo anno di lavoro è servito per organizzare le locazioni, le
scenografie, i costumi, trovare e costruire a mano in officina tutti
gli attrezzi necessari per girare il film; apparecchiature che
altrimenti sarebbero costate decine di migliaia di Euro, cifre per
noi impossibili. Tutto questo grazie, tra gli altri, all'aiuto
di Luca Majerić Tamburini e Martina Vupora i quali hanno partecipato
anche come attori.
Le
riprese sono durate per più di due anni per le mille difficoltà,
che comporta il fare un film a budget zero. In quel periodo si è
unito al nostro gruppo il film-maker tedesco Marko Sovulj, il quale
insieme a Fabio e al sottoscritto, è stata una delle persone
essenziali nella post-produzione del film, risultata con nostra
sorpresa, la parte più complicata.
Gli
attori del film si sono dimostrati spontanei e alcuni sono a loro
volta artisti, ci vuoi parlare di loro dentro e fuori il set?
Gli attori sono un
discorso un po' a parte. La storia in se stessa riporta
caratteristiche di gente vicina a me e agli attori. Numerose
situazioni, che si trovano nel film, pur sembrando assurde sono
capitate veramente (le abbiamo soltanto esagerate un po'), quindi gli
attori si sono trovati nella situazione di interpretare
caratterialmente se stessi.
Il problema vero e
proprio è sorto nel momento in cui dovevano memorizzare il copione.
In quella situazione smettevano di essere se stessi, in quanto non
erano attori professionisti e questa era la loro prima esperienza
cinematografica. La soluzione è stata quella di dire a tutti: “ok,
avete imparato la storia, ok adesso buttiamo via il copione e parlate
di quello che parla il film, ma a modo e con parole vostre”. Dopo
qualche giorno tutti erano molto più rilassati, come se vivessero
situazioni quotidiane e non ci fosse nessuna videocamera a
riprenderli. Tra gli attori ci sono soltanto due persone che hanno
avuto qualche esperienza precedente, si tratta di Teodor Tiani, il
quale è un attore teatrale e di Fabio Danuggia, che ha vissuto
qualche esperienza nelle recite teatrali amatoriali della Comunità
degli italiani di Rovigno.
Gli attori sono in parole
povere amici, molto contenti ed entusiasti di aiutarci. Qui possiamo
trovare molti colleghi artisti tra cui: Il pittore Davor Rapaić,
l'artista concettuale Goran Petercol (uno dei piu grandi artisti
croati attualmente in circolazione), il poeta Alessandro Salvi (che
fa da narratore spiegando le varie parti del film in modo metaforico
attraverso le sue poesie), i fratelli musicisti Marko e Dino Kalčić
(uno membro del gruppo “Svadbas” l'altro dei “Gustafi” non
che promotori di moltissimi progetti musicali), il gruppo East Rodeo
che ci ha concesso la loro musica (musicisti di rock psichedelico,
nonché grandissimi artisti di performance, appena tornati da un tour
in Giappone), il gruppo punk Titos bojs (che partecipano al film e
che ci hanno dato le loro canzoni). In questi giorni esce il nuovo
single, che come video promozionale avrà alcune scene del film. Tra
i collaboratori cito anche il gruppo TheLink20 (che hanno partecipato
al film e ci hanno concesso le loro canzoni, inoltre, alcuni di loro
ci hanno dato una mano anche nelle riprese). Altri artisti sono il
gruppo Obican Svijet (che partecipano al film e che ci hanno concesso
le loro canzoni ), lo scultore Andrija Milovan che ci ha messo a
disposizione il suo atelier, come location per girare le scene della
festa, inoltre, ha fatto anche da comparsa in alcune scene.
Tra gli altri attori
troviamo persone di tutti i generi, tra cui il giornalista della Voce
del popolo Sandro Petruz, Denis Hrelja (ingegnere dell'università di
Padova), il professore Zoran Bjelopetrović e cosi via.
Nel
film alcuni attori si esprimono nella lingua di origine italiana
(molto simile al nostro dialetto veneto) altri in croato, Il
linguaggio utilizzato rispecchia l'attuale situazione etnica della
città e della stessa Istria?
Il modo di parlare di
Rovigno e dell'Istria è una mescolanza di tutto. Infatti, come detto
prima, il modo di parlare utilizzato nel film deriva direttamente dal
modo naturale di parlare degli attori. Se prendiamo per esempio parte
della frase: “...gavemo ditto che anche noi studiemo, cusi che fa
pasati...”, vediamo che in una frase in dialetto viene introdotta
una parola croata, cosa molto comune nel modo di parlare attuale in
Istria. Il dialetto parlato è l'istroveneto molto simile al
veneziano, forse di più a quello cesotto. Oggi giorno si parla in
questo modo, anche se il vero dialetto di Rovigno è quello
rovignese, molto diverso con molte similitudini con il catalano.
Peccato che si stia perdendo perché è sempre meno in uso tra i
giovani.
Come
convivono i giovani delle diverse etnie a Rovigno? Qual è la lingua
che li accomuna?
Rovigno come tutta
l'Istria è multiculturale e la lingua parlata... sono tutte. Infatti
in un gruppo di persone è usuale parlare in lingue diverse. Per
esempio se uno chiede una cosa in dialetto istroveneto è normale che
capiti che qualcuno risponda in croato, e un terzo ribatta in
dialetto istriano. Tutti parlano nel modo in cui gli viene spontaneo,
perché comunque lo capiscono tutti. In pratica e un frullato di
culture linguistiche.
Il
linguaggio utilizzato dagli attori nel film è spesso molto grezzo,
al limite del volgare, rappresenta il modo di esprimersi dei giovani
rovignesi e per quali ragioni storiche?
Si
può dire anche senza “limite”, che è
volgare! Cosi si parla nel mondo dei giovani d'oggi, la volgarità è
diventata quotidianità. Perché? Non lo so, però è cosi, ma non
solo in Istria. Io vivo a Venezia e devo dire che i veneziani non
sono a meno quanto a bestemmie e altro. Anche nei film americani si
usa molto prendere il linguaggio di strada che è volgare. Noi
abbiamo voluto un vero e proprio “Cinéma
vérité” sia con le riprese che con la cultura underground, quella
di cui non si esaltano troppo i pregi. Questa e una visione reale
della vita privata della gente (che poi nelle loro situazioni
professionali si sanno comportare in modo adeguato). Personalmente
reputo che l'importante in un gruppo di persone, non sia il
linguaggio usato, quanto il fatto di non offendere nessuno.
Per quanto riguarda le ragioni storiche della regione cito una cosa
che mi diceva mia nonna: “a ma, sono nata austriaca, mi sono
sposata italiana, sono andata in pensione come jugoslava, e morirò
croata...” e parliamo solo del ventesimo secolo.
Senza
dubbio il circuito principale di distribuzione sarà quello dei
festival indipendenti, ma ritieni che vi possa essere attenzione da
parte di televisioni locali o nazionali croate? Oppure slovene come
per esempio TV Koper?
Onestamente non so se le
televisioni croate potrebbero essere interessate al nostro film,
primo perché è in dialetto, secondo perché è un po' “crudo”,
anche se a noi farebbe piacere l'opportunità di far vedere il nostro
film.
Un po' perché tratta di
problematiche sociali, che da noi esistono, ma che sono considerate
un tabù. Inoltre, avremo l'occasione di dimostrare che anche senza
soldi si può realizzare un progetto abbastanza serio e stimolare
quelli che hanno buone idee, senza che le tengano chiuse in
“prigione”, aspettando che qualcuno paghi il riscatto.
Per quanto riguarda TV
Koper, forse potrebbe essere interessante il fatto che in un modo
inusuale e anche un po trash, raccontiamo una subcultura istriana che
esiste e che (vedendo anche chi a aderito al progetto ) è molto
importante per la regione. Da quello che abbiamo visto negli anni la
TV di Capodistria ha sempre “documentato” gli eventi che
dimostrano l'esistenza della cultura nella minoranza italiana in
Istria.
Come
hanno reagito gli abitanti di Rovigno durante le riprese del film? Vi
hanno incoraggiato?
Gli abitanti di Rovigno
non si sono accorti troppo di quello che stavamo facendo essendo il
film girato un po' in stile “guerriglia”. Quelli che sapevano
cosa stavamo facendo ci hanno incoraggiato e aiutato. Come per
esempio il pescatore ed eccellente cuoco Luciano Ugrin, che ci ha
dato una mano nelle riprese iniziali del film, facendoci partecipare
a uscite di pesca mattutine anche a scapito del suo lavoro, o Mirko
Juricic che ci ha dato la possibilità di utilizzare il “Buzz bar”,
anche in situazioni dove intralciavamo il suo lavoro.
Per
quale motivo è stato scelto il Buzz Cafe' Bar e cosa rappresenta per
Rovigno questo locale?
Il Buzz è un posto ormai
cult a Rovigno. Un posto dove si ascolta del buon rock, dove si
incontrano tantissime persone, siano essi giovani, vecchi, ricchi,
poveri, artisti, operai, di tutto di più... e la cosa interessante
che tutti comunicano senza nessun tipo di barriere intellettuali. Un
posto dove si organizzano piccoli concerti, eventi culturali e altro.
Basta andarci sin dal mattino e si può già parlare di tutto fino a
notte fonda, raccontando idee e ascoltando quelle degli altri. Un
ambiente ideale per raccontare una delle vicende del nostro film.
La
scheda del film:
Attori
principali: Davor
Rapaić, Fabio Damuggia, Teodor Tiani, Goran Petercol, Silvio
Budicin, Denis Hrelja, Martina Vupora, Sandro Petruz, Luca Majerić
Tamburini, Zvan Ugrin, Alessandro Salvi nel ruolo di se stesso e
molti altri.
Parte
tecnica: Luka Krizanac “Luka Nreka” (regia,
sceneggiatura, montaggio, postproduzione e scenografia), Fabio
Damuggia (sceneggiatura, riprese, scenografia, postproduzione), Marko
Sovulj (riprese, postproduzione ed effetti speciali), Luca Majerić
Tamburini (attore, scenografia, luci), Marco e Dino Calčić(suono e
postproduzione suono), Martina Vupora (attrice,trucco, costumi),
Josip Bilanđžić (riprese), Nenad Bravar (riprese).
Copyrught by William Molducci